Oggi
il PD di Parma apre una fase nuova. Nel bene o nel male una fase si chiude, nel
piccolo è come il cubano ritiro di Fidel, per fare posto al “fratellino” Raul.
Oggi
l’assemblea del PD di Parma elegge Diego Rossi segretario. Io ho firmato la sua
candidatura, non senza riserve e non senza spunti di dissenso, sia nel metodo
con cui si è arrivati a quella candidatura, sia per le linee programmatiche da
lui illustrate. Ma oggi è centrale superare differenze per rilanciare l'iniziativa politica del PD, per farlo uscire dalla sbornia liberista.
Ho
condiviso, nella relazione di Diego, l’impronta
organizzativa che vuole imprimere al suo segretariato, ma non è
sufficiente. Un gruppo dirigente, se non sostanziato da una architrave
politica, risulta essere solo uno strumento autoreferenziale, un corpo estraneo
alla società.
Ripartiamo
dal lavoro!
La crisi economica che ormai si protrae da quattro anni e che ora si mostra quotidianamente nella sua drammaticità con lavoratori ridotti a nuovi poveri, imprenditori stretti nella morsa dei debiti che scelgono l'autoeutanasia perché non vedono risposte ai loro problemi.
Ci contano che l'inflazione è al 3% ma sappiamo essere enormemente maggiore: prezzi fuori controllo e salari che diminuiscono.
Se il PD vuole ricostruire fiducia nella società, essere strumento utile per masse impoverite da questo contesto, deve essere il Partito del Lavoro, e partiamo da qui, da Parma.
E' evidente come sia, sul piano politico, esaurito il compito di Monti, esaurito in quanto ha fallito sull'aspetto della crescita. Il Paese, forse, uscirà dal pericolo del default, ma a quale prezzo? e soprattutto chi è che ha pagato maggiormente questo prezzo? I lavoratori.
Crisi economica che diventa crisi sociale che ora rischia di alimentare tensioni sociali e noi stessi rischiamo di esserne travolti, e i segnali sono tutti lì, a monito, e Parma ne è la prova.
Oggi sarebbe bene assumersi una responsabilità: andare a votare e subito! e conseguente andare a Congresso e definire la migliore linea per questa fase, quella che decideranno i nostri iscritti.
Così potremmo, forse, dire: "Signore e signori, in piedi. Entra il Lavoro".
Filippo.