sabato 30 giugno 2012

Riapartiamo dal lavoro!


Oggi il PD di Parma apre una fase nuova. Nel bene o nel male una fase si chiude, nel piccolo è come il cubano ritiro di Fidel, per fare posto al “fratellino” Raul. 
Oggi l’assemblea del PD di Parma elegge Diego Rossi segretario. Io ho firmato la sua candidatura, non senza riserve e non senza spunti di dissenso, sia nel metodo con cui si è arrivati a quella candidatura, sia per le linee programmatiche da lui illustrate. Ma oggi è centrale superare differenze per rilanciare l'iniziativa politica del PD, per farlo uscire dalla sbornia liberista.
Ho condiviso, nella relazione di Diego, l’impronta  organizzativa che vuole imprimere al suo segretariato, ma non è sufficiente. Un gruppo dirigente, se non sostanziato da una architrave politica, risulta essere solo uno strumento autoreferenziale, un corpo estraneo alla società.
Ripartiamo dal lavoro!
La crisi economica che ormai si protrae da quattro anni e che ora si mostra quotidianamente nella sua drammaticità con lavoratori ridotti a nuovi poveri, imprenditori stretti nella morsa dei debiti che scelgono l'autoeutanasia perché non vedono risposte ai loro problemi. 
Ci contano che l'inflazione è al 3% ma sappiamo essere enormemente maggiore: prezzi fuori controllo e salari che diminuiscono. 
Se il PD vuole ricostruire fiducia nella società, essere strumento utile per masse impoverite da questo contesto, deve essere il Partito del Lavoro, e partiamo da qui, da Parma. 
E' evidente come sia, sul piano politico, esaurito il compito di Monti, esaurito in quanto ha fallito sull'aspetto della crescita. Il Paese, forse, uscirà dal pericolo del default, ma a quale prezzo? e soprattutto  chi è che ha pagato maggiormente questo prezzo? I lavoratori. 
Crisi economica che diventa crisi sociale che ora rischia di alimentare tensioni sociali e noi stessi rischiamo di esserne travolti, e i segnali sono tutti lì, a monito, e Parma ne è la prova. 
Oggi sarebbe bene assumersi una responsabilità: andare a votare e subito! e conseguente andare a Congresso e definire la migliore linea per questa fase, quella che decideranno i nostri iscritti. 
Così potremmo, forse, dire: "Signore e signori, in piedi. Entra il Lavoro".

Filippo.

domenica 17 giugno 2012

E' Primavera...

primavera in pianura di agnese52 http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/24409483

Ieri c'è stata l'assemblea provinciale del PD. 

Credo che il passaggio sia centrale, da qui può partire un vero e genuino rilancio del Partito Democratico di Parma, dando un segno differente, un laboratorio di idee e pratiche che possono essere la base per un nuovo PD, modello anche sul piano nazionale. 
Sono intervenuto e ho detto la mia, è un mio vizio. Ho detto la mia in modo franco, come sempre, e sono consapevole che la franchezza spesso non sia condivisa, spesso in politica. 

Ho criticato il metodo con cui è stato proposto Diego Rossi. Lui sa come la penso, prima di dirlo in assemblea l'ho detto a lui, di persona. Contano prima i rapporti umani, che hanno valore se basati su l' onestà, almeno quella intellettuale. Credo che Diego sia una bella figura del PD. Una persona, un compagno, che ha saputo disarticolare vecchie ed imposizioni di "nomenklatura", che volevano altro per il suo Comune. Borgotaro siamo anche noi, quanto avvenuto lì è patrimonio di tutti coloro che voglio un modo diverso di approccio alla politica, dove la gente, i propri bisogni e le proprie decisioni sono motore per la politica partecipata, quella per e delle persone. E' qui che avviene il pasticcio, a mio avviso. Diego è stato proposto in modalità forzose, prima dell'assemblea che definiva percorsi politici, che dava indirizzi a tutti noi. La proposta di Diego, di cui lui credo sia vittima, è nata nel modo più vecchio, nella tradizione dell'ortodossia novecentesca della politica. Nuove le facce ed i nomi dei proponenti, vecchi i metodi. E' la rappresentazione di quanto mi preoccupa: orchestre diverse che suonano stesse musiche. 
Partiamo dal lavoro. Partiamo dalla gente a cui dobbiamo restituire fiducia, entusiasmo e fiducia. Partiamo dai bisogni della gente, se partiamo da questo verrà naturale trovare il nostro garante, per tutti. Per bersaniani, per franceschiniani, per tutti gli iani che abbiamo... e anche per chi come me è mosca bianca in un Partito, con idee singolari, forse, ma che sono quello che la gente del bar e delle piazze discute, più che allargamenti al centro e politicismi.
Questo mio pensare ha disturbato qualcuno? può essere, poco importa. Importa che si rompa il meccanismo che allontana il partito dalla gente, non vorrei scoprir che mi trovo di nuovo tra onanisti della politica, di diversa natura, ma sempre tali.

Filippo.

ah per chi fosse interessato al documento dei circoli, lo chiamo così perché è l'unico elaborato da circoli, o a informazioni può contattarmi pure. fillored@gmail.com